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A List Apart

A List Apart: A List Apart
tutto ciò che uno sviluppatore web dovrebbe conoscere. minghia questi sanno come si lavora.

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il compleanno dei ventitrè

di bestia, mi sono divertito si, e sono acora un po’ brillo nonché parecchio stanco. nonostante avessimo invitato solo 53 persone (la lista è qui) ne è venuta anche qualcuna in più, e come previsto abbiamo fatto un bel po’ di casino. adesso sto uploadando il centinaio di foto che ho e abbiamo fatto un po’ tutti, non me ne abbiano quelli che sono venuti male: io sono venuto molto peggio :D. ma bando alle ciance, a lato ne vedete un po’.

grazie a tutti quelli che hanno partecipato comunque, anche queli che sono venuti solo per un attimo, è stata una gran festa. e mi psiace che fella non sia venuto, cavolo. sarebbe stata una bella figata se c’era anche lui. riassuntino, dopo una cena a base di vari affettati formaggi al miele (yummm) e un buon prima di gnocchietti al formaggio e trofie zafferano e altre cose buonine, dopo che io ero al secondo bicchiere di vino e quindi ai piedi di pilato (ovvero brillo) e altra gnete meno astemia aveva aggiuntoanche un aperitivo a base di cuba, e cmq erano tutti un po’ euforici, alcuni si sono ben messi a ballare amabilmente. da lì il passo è stato piuttosto breve per arrivare al trenino, anzi più di uno, i trenini quindi.
donne mezze biotte, uomini di un bel fuorismo, gnete hcen on si vedeva da un pezzo, gente hce non è venuta che quindi non vedrò ancora per un po’. molta gente sudata, puzza e caldo. abbiamo movimentato la serata dei poveri ragazzi che stavano anche loro mangiando lì. poverini, speravano di starsene tranquilli.. e invece

auguri maurooo

(battiti di mani sul tavolo, gente che urla, etc)

auguri giobiii

etc etc. la fede è arrivata in ritardo e si è appollaiata su un capotavola, nonostante fosse anche lei festeggiata. uff. fede però potevi darti un po’ più da fare.. ballare sul tavolo, cose così mica troppo in là eh.

vabbè se mi vengono in mente altre cose poi le scrivo sempre in sto post.
per finire tutti al jamba. ma io ero già tornato a casa. un saluto agli amici da casa!

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l’arte come intento comunicativo

su deviantart trovo spesso discussioni genriche su cosa sia l’arte. no, trovo discussioni che hanno in comune disquisizioni su cosa sia l’arte. questo, ad esempio è un brutto casodi razzismo in arte e disquisizione su cosa effettivamente l’arte sia.
ma partiamo nal nucleo centrale, ovvero la fine del mio ragionamento, che mischia nozioni di religione musica semiotica e pedagogia etc etc.
l’interpretazione di un fatto non può eludere dall’intenzionalità dello stesso: il fumo di un incendio comunica, ma il fumo di un linguaggio come quello degli indiani è un po’ diverso, c’è una persona che cerca di comunicare qualcosa, questo ci ha insegnato il pofessor zucchi

l’arte io la vedo come intento comunicativo, come quella cosa che muove una creatura intelligente a produrre suoni / trasformare oggetti / etc per comunicare qualcosa: la comunicazione di bello ha anche quello: non è una cosa che capita tra un emittente e un ricevente, c’è anche un canale di trasmissione, e se l’arte è la comunicazione stessa allora non possiamo ridurre l’analisi della parola arte al canale di comunicazione.

e non possiamo nemmeno discriminare qualcosa che viene chiamato arte da altri e non da noi, solo perché non abbiamo mai visto utilizzare o discriminiamo quel canale comunicativo.

in questo modo però, tornando a terra, ci si accorge che sto generalizzando ad arte moltissime cose che abitualmente non lo sono considerate: la ninna nanna della mamma al bambino, i pasticcini che fa il pasticcere, perché è una forma di comuniazione anche quella, il vaffanculo dell’automobilista all’altro automobilista, il sequestro di persona, e altre cose che al momento non mi vengono ma che sicuramente il lettore avrà già intuito e che invito a mettere in un commento a questo post.

si, bè intendo queste cose, anche quelle brutte, anche i tradimenti gli assassini, le bugie (ma questo si sa, dire le bugie è un’arte), l’arte non è buona o cattiva ma è comunicazione.
così, in senso assoluto, l’arte è bella quando l’intento comunicativo riesce, quando quello che l’essere intelligente aveva in testa di comunicare coincide con quello che viene percepito: quando la comunicazione è di qualità l’arte sottesa è di qualità.

i motivi per cui le due cose, il pensiero del mittente e la ricezione del ricevente, penso siano 3. problemi nel mittente, nel canale o nel ricevente. quindi se l’artista, mittente, non è capace a usare con maestria il mezzo di trasmissione il pasticcino sarà cattivo, il sequestro di persona male effettuato, la canzone cantata male. se il mezzo di comunicazione è soggetto a deterioramento, la qualità sonora non sarà adeguata, il quadro brutto eccetera. anche se sul canale di trasmissione influisce moltissimo il talento dell’artista.
infine, il ricevente. che con facilità sarà critico d’arte, perché tutti lo siamo, tutti sappiamo dire se un discorso è ben costruito, se un pasticcino non è buono. sappiamo anche dire quando la musica è buona musica, anche se non conosciamo niente di note e sociologia della stessa. si parla di competenza d’uso e non di competenza analitica, ma sto andando fuori tema.

siamo tutti critici d’arte, pronti a stroncare e a dire che questo o quello non è arte ma una cagata. oppure, si spera, nell’umiltà del critico sappiamo dire che non ci piace ma è arte lo stesso.

a me non piacciono gli atari teenage riot, per niente, ma riconosco che fanno esattamente quello che vogliono fare. comperate un cd e ditemi se non è vero. un principiane che prende in mano una chitarra e fa un la maggiore in malo modo, non sta facendo esattamente quello che vuole. lui vorrebbe un suono più bello, più pulito, ma gli escono un paio di note. quella è arte di bassa qualità. da non confondere con il valore pedagogico che l’atto di fare un la maggiore male abbia, che è un valore altissimo (sbagliando si impara).

la merda d’artista, di Manzoni (non Alessandro, ma Piero), è arte secondo questa mia visione delle cose: voleva esprimere che qualsiasi cosa l’artista voglia, è arte. è addirittura metaarte, perché parla di sè, delle regole che guidano l’arte stessa.

augh, per stasera ho parlato anche troppo.

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Mistonocivo: Edgar

Mistonocivo: Edgar
beccatevi le recensioni che fa mario 🙂

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Corsi di chitarra

Un buon sito con esercizi utili guitarweek! 🙂 tremate allievi

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Giovanni Battista Fasoli

Giovanni Battista Fasoli
ho un omonimo in germania. da non credere.

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23

ho 23 anni, penso si debba dire qualcosa a proposito.

qualcosa 🙂

non solo, ecco alcune delle fantastiche foto al canneto:

le potete trovare qui

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humanhaiku beginning

è partito questo progetto con feel hippo

abbiamo fatto parecchie foto, un’ottantina in tutto se non vado errato. mi sembra un bel lavoro, chiaramente fine a sè stesso, o fine a una comunicazione più elevata ma che nemmeno i suoi craetori per ora potrebbero definire del tutto.