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le rondini

mi ripromisi di scrivere un post che parlasse della laurea o per lo meno che segnalasse le foto della laurea (che sono qui), ma in questo momento una cosa ha catturato la mia attenzione e il titolo del post ne è riprova: le rondini 🙂
Lucio Dalla aveva scritto una canzone sulle rondini. Non che io sia un profondo estimatore di un cantante gay, ma quando uno fa una canzone (anche più di qualche) bella bisogna riconoscerglielo.

vorrei entrare dentro i fili di una radio
e volare sopra i tetti delle città
incontrare le espressioni dialettali
mescolarmi con l’odore dei caffè
Fermarmi sul naso dei vecchi mentre Leggono i giornali
E con la polvere dei sogni volare e volare
Al fresco delle stelle, anche più in là

i sogni hanno molto da dire inquesto periodo a me. è bastato il suono di ste ragazze per farmi tornare indietro nel tempo di, ormai, più di dieci anni, a quando con mia nonna stavo a guardarle mentre parlavano (le rondini) sul filo davanti a casa sua.
adesso invece sono dottore 🙂

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congratulations!

giobi steto

due giovani dottori in evidente stato confusionale

sono un dottore, dottore del buco del cù mi dicono dalla regia.
ho appena scaricato tutte le foto dell’ambaradan ma sono troppo stanco per metterle su, quindi riporterò semplicemente per ora i ringraziamenti che sono sulla mia tesi, che esprimono gratitudine nei confronti di molte persone che in questi anni sono state vicine a me nell’apprendimento, nel mondo musicale e in maniera personale. l’ordine con cui le ho scelte non è quello di importanza, ma ha comunque un suo significato. mi sono poi accorto anche di averne dimenticati molti ma pazienza, mi sono salvato con il finale.
eccolo qui quindi:

Ringrazio: Dio (o chi per Lui), mio padre, mia madre (tutti e tre per evidenti
ragioni), il professor Torelli per la pazienza infinita e la dedizione come insegnante
e correlatore, Mario per le litigate e per avermi aiutato nella stesura della
presente tesi, mia sorella con Matteo e Paolo, Terry per tutto.
Inoltre tutti i professori che mi hanno seguito in questa impresa universitaria,
in particolare il prof. Brioschi (e la sua gatta Cleopatra), il prof. Haus, il
prof. Cattaneo, il prof. Mancuso, il prof. Cingolani, il prof. Zucchi, il prof.
Bellettini (per la ‘clemenza’) e i professori Bertoni e Grossi (per l’elaborazione
numerica del segnale, questo mistero). E anche se non è professore, il
prof. Coen.
Di seguito la nonna ovvero la mia enciclopedia, mio zio Gigio, la redazione di
RVL, Paolo e Alex, la dott.ssa Bertelli e la oramai dott.ssa Barbini, assieme
a tutti i ragazzi della Nave del carcere di S. Vittore, il dott. Cassina e la
dott.ssa Ferrari, con al seguito Augusto (eh eh), Claire, Laura, Chiara, Raffaella,
Carla. Mio zio Nino (e Chicco Dodo Paolo Liliana Amelia, con relativi figli e
compagni), mia zia Alice (e Gia Titti e Paolo con relativi figli e compagne),
Ale (e la Laser6), Gigi (per la storia dei microsecondi) e Fusa, Garcia e Ridarola,
Morco, Ciozz, Telespalla Mauro, Nathalie e Francesca, Williamson (Paolo) e Richi,
Elena e Silvia, Tocchetto, Loch, Benny, Shani (in arte Gamila). Fella, Giova,
Jessi e Laura che assieme a Mario e me hanno mosso i primi timidi passi nella
musica.
Dapostrofo, Fishbrainjesus e Sushy, Fumagals, Sciacq, Lozze, Lukino e Barbie,
M.G., Gygus, Rog, Juka, Jeff (e come dimenticarlo!), Savo, Cost, Sara, Chiara,
Ilaria, Walla, Harlan, Cristina, Marcello, Rado, Debe, Ale (bassista), Fusco,
Murivan, Dipa, Ikka, Billi, Musicomane, Meteo (anche per la consulenza su Apogee
e Prism) e tutta la serie di colleghi che ho dimenticato.
Per finire, ringrazio la mia chitarra, l’altra mia adorata chitarra e anche
l’altra adorata chitarra, l’ukulele e il mandolino, il lago Maggiore,
la fisica acustica, la musica e il silenzio, e tutti i miei poveri allievi di
chitarra e di altre discipline, quindi anche i cori del Liceo Cavalieri. Mumi,
Ozi, Ivano Fossati, Sting, gli Incubus, Elisa, Dream Theater e tutta una serie
di altri sul genere. Cubase, la Steinberg in generale così come la Native
Instruments, la Spectrasonics, la Digidesign, la Propellerheads e perché
no la Microsoft. La Adobe e la Macromedia, senza dubbio. DeviantART, Aruba.it,
msn messenger, icq, in parte Skype e Voicestuntip. Beppe Grillo, Google, Wikimedia
e in generale Sourceforge assieme al concetto di open source.
Tutti quelli che mi sono dimenticato, e,
infine,
me.

l’elenco, come già detto, sarebbe di molto più lungo, come la descizione dell’epopea che mi ha fatto arrivare qui. forse comparirà proprio qui tra non molto, assieme al mio prossimo progetto per un’autobiografia(!)

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versione 8

a causa delle nuove trasformazioni nella mia vita, ho dovuto adattarmi e modificare il sito come praticamente tutti i visitatori abituali avranno notato..
c’è un largo uso, anzi c’è solo uso di css, e php per questo post che state leggendo e tutto quello che ci sta intorno. mi vanto molto di aver fatto tutto da solo, anche se alcune parti del design sono ancora semicausali, e un paio di sezioni non sono ancora attivate. ma presto sarà tutto finito e potrò quindi mettere fuori i ringraziamenti a chi mi ha aiutato volente o non in questa impresa.
misento di aggiungere che non avrei mai pensato di poter capire tutte ste cose, quindi anche ai non webmaster direi: coraggio, chiunque può fare un sito, giovani webmaster non abbacchiatevi, con un po’ di pazienza si possono capire tutte le cose necessarie. usate flash poco e in maniera oculata, e fate siti accessibili se avete voglia, un domani sarete di fronte a queste cose. sperimentate, sperimentate, sperimentate.
è tardi e ho sonno.

ah, domani mi laureo. igh igh igh.

divertitevi. 🙂

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Laura Pausini: The best of Laura Pausini

Laura Pausini: The best of Laura Pausini
la più bella recensione di un disco che ci sia sulla rete fino ad oggi 🙂

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il cuore non dorme mai

un sogno così non mi era mai capitato penso. le rare volte che ti accorgi che stai sognando e riesci a rimanere dentro la sogno, capendo che puoi controllare tutto ed è il tuo mondo.

ecco, lì ho incontrato una persona, una ragazza, di cui al momento non ricordo nemmeno la faccia. non era bellissima, era normale, e eravamo in questa città che avevo ben presente, la avevo già vista, paesino tipo verbania, sempre sulla sponda del lago, un lago generico, una pavimentazione a porfido, chiesetta.. (dovrei disegnarla che diamine. che diamine, chiederò a qualcuno di deviantart di farla, forse.
le cose non vanno perse, non bisogna perderle)

mi è capitato altre volte di trovare una ragazza in un sogno, una ragazza che non aveva volto, nel senso che adesso non saprei dirlo o che nemmeno in quel momento capivo, un po’ come quando i santi si trasfigurano e si vede solo la loro Bellezza.

ma capendo dove ero, nella mia mente (o in qualcosa di più grande?) capivo che quello che vedevo era il mio riflesso: sia lei che tutto quello che c’era intorno, e anche lei lo sapeva. così che vivevo uno spropositato senso di comunanza con tutto ciò che c’era intorno e lei diceva che qualsiasi cosa avessi desiderato si sarebbe realizzato; i paesaggi, lei, ogni cosa cambiava al ritmo dei miei pensieri, e lei rideva contenta di questa cosa. un paradiso ritagliato da me in me per me.
e nel momento di separarci, lei me lo ha detto, che mi aspetterà in quello spazio di sogno quando tornerò.
il cuore non dorme mai

senza un posto nè un sentiero senza diavolo nè dio
senza un cielo da sparviero senza il grido di un guerriero io ti lascio senza perderti
e ti perdo un po’ anche se poi lasciarti è un po’ perdermi
o bella mia, o bella ciao, io sono via con un pensiero di te immenso
e un nuovo senso di me…