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Sessismo e celebrità sessuale

(Questo post ha contenuti semiespliciti – divertitevi)

bellagiu colta in fragrantosamente 2

Un ragazzo se ne fa tante ed è un figo, una ragazza se ne fa tanti ed è una tr*ia. Chi lo dice? Tutti lo dicono. Il panettiere, il postino e il calzolaio, la tata e il bambino, il prete e la donnaccia.

Però poi se in realtà lo si va a chiedere ai singoli tutto cambia.. è come una di quelle foto fatte di tante foto, che se le guardi da lontano sembra un’unica foto fatta di prostitute e bravi ragazzi, poi ti avvicini ed è fatta da persone normali o speciali a seconda dei punti di vista – questo è il discorso saltato fuori alla cena di classe di quest’estate e recuperato in una recente chattata con Ilaria. Se vai a chiedere alle persone singole, si scopre che una ragazza in un locale vorrebbe farsene almeno 5 o 6, se è single e dell’umore giusto. esattamente come un ragazzo, che non è che se le farebbe tutte.

Si è troppo schiavi dello stereotipo di donna e uomo, troppo rimbambiti di fronte a un modello di società in cui maschio parla di fi*a e donna parla di vesti*i (vestiti ehe), mi trovo tante volte a difendere a spada tratta il valore dell’uguaglianza con gente che dice il maschio è str*nzo la donna è p*ttana. La donna però preferisca la qualità e l’uomo la quantità – io apporto controesempi di comportamenti di gente sotto gli occhi di tutti, e la risposta che ricevo è che “sono eccezioni”.

Perché sto a sudare su questo argomento? Perché è razzismo, perché rovina la vita di coppia e la comunicazione tra le persone. Perché si ha la salsiccia o la patatina ci si autolegittima questa o quella cosa, e non ci si autolegittima altro. Se sono uomo guai a non farmi le pippe. Ma come! È possibile non farsele? Eh ma almeno una fase dell’adolescenza la si passa.. E perché le donne no? Guai ad ammetterlo ragazze.. passereste per sporcaccione. E guai a non ammetterlo o a nn farlo ragazzi, passereste per sfigati.

Così i molti si accodano alle esigenze di quello che “gli altri” dicono, ma pensa te. E non seguono se stessi, e pretendono che il partner, siccome uomo (o donna) faccia o non faccia certe cose.

Preferisco essere discriminato perché sono mancino, piuttosto che perché sono maschio.

15 risposte su “Sessismo e celebrità sessuale”

la discriminazione – che sia fonte di sofferenze o semplicemente di luoghi comuni – è semplicemente troppo comoda per farne a meno. fidatevi

dico che le persone (non tutte, per fortuna) hanno bisogno di schemi dentro ai quali pensare.
esisterà una persona su mille che è disposta a liberarsi degli schemi, e non ne sarà mai completamente in grado. perché per il solo fatto di far parte di una società questi schemi esistono.
per esempio: anche chi non ha intenzione di discriminare, prendo ad esempio te e luca che vedo in questi commenti, nel momento in cui viene messo di fronte a un tema come l’omosessualità, sente in ogni occasione la spinta a una battuta, una precisazione o quello che capita che tracci una linea (senza nessuna cattiveria, per carità!!) tra se stesso e l’omosessualità.
ovviamente non sto dicendo che la battuta o la precisazione siano un male, dato che io stesso ne faccio in continuazione. la cosa non ha nulla a che fare con l’omofobia – o con il sessismo, per tornare al tuo post – ma si tratta di manifestare l’appartenenza allo schema di cui sto parlando.
ed è questa la “discriminazione” a cui mi riferisco, che è molto più sottile e impossibile da sradicare, almeno completamente.
l’unica cosa che può combattere gli schemi è un ricorso continuo e faticosissimo alla propria coscienza, che richiede uno sforzo in un certo senso innaturale: è questo che intendo con “comodità” della discriminazione. e io stesso, che tanto odio gli schemi, mi accorgo spesso di adagiarmi in questa comodità.
spero di essermi spiegato un filino meglio. e ora basta che devo studiare, cazzo 🙂

capisco meglio 🙂 bè studia, io rispondo eh eh – la discriminazione ilare è una cosa, la parte negativa a cui io confusamente mi riferivo era l’appoggiarsi ai luoghi comuni per crearsi aspettative sul prossimo. fastidio..

la “discriminazione ilare”, come la chiami tu, mi piace, mi ci diverto (soprattutto se fatta da persone a cui voglio bene e che mi vogliono bene, per cui so che è semplicemente la dimostrazione di sentirsi liberi di dire quello che passa per la testa).
però quello che sto dicendo è che tutto sommato si tratta semplicemente una faccia della stessa medaglia del pregiudizio. e questa medaglia è quello che io chiamo schema.
si è abituati a pensare certe cose, e questo è alla radice di tutti e due i fenomeni, e questo è come la vedo io.

La discriminazione, sia essa di carattere sessuale o etnico, purtroppo è parte delle società, perchè credo che purtroppo allearsi contro un ” nemico” comune, può essere l’immigrato come l’omosessuale, rafforza il senso di appartenenza: io penso come gli altri e quindi sono accettato dagli altri, dalla società.
In questo caso preferisco essere emarginata piuttosto ke uno dei tanti pecoroni che seguono il gregge senza porsi domande e senza ” ricorrere continuamente e faticosamente alla propria coscienza”.

sono daccordo che si ragione a schemi, non sono daccordo sul ftto che sono imposti dalla società. si parte da quelli, ma si arriva a elaborarne di propri, dove non ci si trova a proprio agio con quelli della società. a me non piace per niente questo razzismo, quindi mi dissocio, e per quanto mi riguarda mi sembra anche di riuscirci in massima parte – pensate sia possibile?

siamo costretti a vivere applicando etichette e nomi alla realtà per spezzettarla in tante parti, cercando così di capirla meglio. Altrimenti non avremmo nemmeno modo di comunicare tra di noi. Anche solo facendo così, già creiamo schemi mentali, categorie, gerarchie, priorità nella nostra testa, cerchiamo persone che approvano il nostro schema e ci imbattiamo inevitabilmente in persone che non lo approvano. E di fronte a inspiegabili sentimenti, fenomeni, cerchiamo alleati per aiutarci, o comunque azzardiamo spiegazioni.
Per motivi storici, culturali, biologici, quello che vuoi, spesso le donne si sono sentite e si sentono passive in una relazione amorosa. Succede anche il contrario, è vero. Ma molte (la maggiorparte?)si sentono ancora così. E così una donna che manifesta facilmente la sua sessualità viene spesso vista fuori luogo, come se non rispettasse il suo ruolo. L’uomo, che in questo schema che sto azzardando di sostenere come quello “attivo”, se ha molte donne vuole dire che facilita la relazione, e “ci sa fare”, perchè mette a suo agio la donna e riesce a stabilire una relazione.
Certo se si sfocia nel relativismo culturale si diventa indifferenti, “tanto ognuno la pensa come vuole”. Però anche l’universalismo, “siamo tutti alla pari”, non è da meno. Non sto dicendo che questo “schema” che ho rappresentato sia giusto o giustifichi il detto di cui stiamo parlando. Dico solo che posso darle una spiegazione, e se vuoi posso anche dire che è biologico e naturale che ci siano delle differenze sostanziali tra uomini e donne.
Boh può anche non essere così. Può anche essere così. Possiamo essere tutti neri, o tutti blu, o ognugno di un colore diverso. Possiamo tutti essere etero, o tutti un po’ e un po’, o possiamo dire che l’amore in realtà è solo conseguenza di un nostro malessere che non ci permette, ancora, di stare da soli.

Credo che comportamenti come questi non siano altro che strumenti di difesa – una donna è una puttana perchè non ci sta con questo o quel tipo, oppure perchè va a letto con uno invece di stare con un’altro.
Un uomo, generalmente, è stronzo (perchè ‘puttaniere’ lo si usava in prima media) perchè si scopa questa donna dopo che se ne è scopata un’altra il giorno prima, o perchè sta con una donna per un po’ di tempo e poi se ne va a rincorrere altre donne.
Questo nell’immaginario comune, popolato da donne romantiche e uomini che si comportano da tredicenni – tipo Pollon.
Quei termini (stronzo e puttana) e quei modelli di realtà (donna che non si masturba, uomo che si incazza in macchina, donna che non sa guidare, uomo che non chiede indicazioni quando si perde, ecc.) sono scudi per evitare di farsi del male, e basta.
Un po’ come dire che gli slavi sono violenti perchè è nella loro cultura e i musulmani maltrattano le donne.

Per questo mi trovo d’accordo con Paolo, questi ‘scudi’ sono comodi, mi evitano di dover rivalutare la realtà che mi circonda ogni volta che ho a che fare con un problema – se penso che le donne siano tutte troie posso stare meno male, se lei non vuol venire a letto con me/se penso che tutti gli uomini siano stronzi posso stare meno male, se lui mi porterà a letto e non si farà più sentire.

Nota a margine: Per gli antropologi, noi (donne in particolare) seguiamo alcuni percorsi mentali quando si tratta di allinearsi ad un altra persona, per proteggere il nostro status sociale, per aumentarlo o per diminuire quello degli altri. Ma questo è un discorso lungo, bella jonksi – ciao.

froci negri slavi puttane stronzi del cazzo.
comunque ci sono io sullo sfondo della foto eh.

il commento di terri è eccezionale,mi ci ritrovo in pieno.continuo a ribadire il concetto che oltre a nn voler ascoltare quelle persone che etichettano, mi rifiuto di vedere gente che falsamente dice di nn giudicare ma inevitabilmente si scontra cn la realtà e tende a farlo.la libertà è un concetto che la maggior parte delle persone nn conosce,sarò pure definita stupida da alcuni o troppo facile da altri,non mi interessa,credo che ognuno anche se fa del male a qualcuno è libero di fare ciò che sente di fare purchè quando lo fa è perchè lo vuole veramente.e poi ci si chiede perchè preferiamo internet alla realtà.sbaglio o con internet siamo in grado di “selezionare” ciò che vogliamo e riusciamo a creare qualcosa che invece cn la realtà nn riusciremmo perchè nn abbiamo i mezzi giusti.molti si adattano alla realtà perchè quello che ci offre è molto meglio che stare senza nessuno,bè scusate ma sarò troppo esigente ma io nn mi accontento di avere persone accanto a me che nn sanno capire il mio modo d’essere e preferisco rimanere sola a casa e cercare magari di coltivare le amicizie che per lontananza sn virtuali ma cn cui riesco a confrontarmi senza etichette,visto che nel mondo reale ci sono sempre meno persone vere:)