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Il momento peggiore

Il momento peggiore? Probabilmente quando sono entrato a casa e mi sono accorto che non era più casa mia, quando ho realizzato che niente era più come prima, nessuna raeltà di base.

Lì ho pianto come se avessi avuto 8 anni, ho abbracciato il cuscino. Il cuscino sa essere un abracciatore di ottimo livello. Silenzioso, non pretende, non commenta, ha il difetto di non accarezzare. Ma è molto morbido.

Non avrei mai pensato che i muri di casa valessero così tanto in piena svalutazione immobiliare. Entri e ti accorgi che li vedi come erano prima, e ti accorgi che non li avevi mai visti così però. Forse ti annoiavano prima, o erano caldi e accondiscendenti. No, non hanno più quel sapore; ne hanno un più sbiadito e terribilmente simile a prima. Non so se loro mi avevano mai sentito piangere così, ma c’è sempre una prima volta. Tante prime volte.

Mi manca tutto.