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being in 3D

Piazza Bianca

Trieste 2008

Mentre la abbracciavi rideva, rideva, rideva forte e anche a lungo, da un pianeta così lontano, rimandava alla tua pazzia e al non motivo che ti aveva portato lì. La piazza bianca girava intorno, nessuno si fermava a vedere. Aveva l’aria che stesse succedendo qualcosa mentre ero da un’altra parte, poi me lo avrebbero distrattamente raccontato mentre distrattamente avrei ascoltato.
Invece no, ero il protagonista di una bianca e anonima piazza girevole, mentre lei non impediva alla mia bocca di posarsi sul suo collo in un ironico bacio delle 4.

Lei non mi impediva niente e rideva. Era l’unica cosa che importasse poco più di niente. Più di pianto e sguardi inzuppati di odio a coppiette e gambe belle anzi bellissime. Era l’unica cosa finalmente che potessi amare selvaggiamente, che si lasciava amare selvaggiamente in quel microscopico attimo in quella piazza che girava. L’illusione più bella e vera che potessi pretendere dopo tanto mare senza acqua da bere.