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Non so cosa dire

scaletta trieste (1)

22 agosto: “non so cosa dire”

L’innamorato perpetuo
scrive la sua ultima lettera alla luna
dall’orizzonte degli eventi
fa l’elogio del peccato e del peccatore.

Scappare, scappare. Finirà questa cosa? A un certo punto si smette di scappare, ci si volta e si guarda quello da cui si sta scappando. Non che non ci abbia mai provato, tutt’altro: a volte il ragazzo realizza che a girarsi vedrebbe solo il mondo che ha sempre visto, e non un mostro di fumo nero che ti legge nella mente per determinare se sei buono o cattivo.

Ma corre il ragazzo, scappa per viali e librerie – evita sguardi e ne confonde altri, scappa dall’amore rifiutando quello che gibran ha sempre detto, di lasciarsi trafiggere dalla spada dell’amore anche se fa male.

Lui scappa. Il dolore, sebbene sia un processo naturale, spaventa e viene evitato dal ragazzo. Si volterà a guardarlo in faccia?